La vera abilità del terapeuta è raggiungere la stessa meta per vie diverse. A. Borragan
Questo pensiero mi ha portata a esplorare vari aspetti della mia professione con un esordio in campo neurologico in centri di assistenza ai portatori di handicap sia adulti che bambini. Successivamente la collaborazione con le case di cura per anziani e i poliambulatori medici dove ho perfezionato le conoscenze sulla terapia fisica. Mi occupo ora prevalentemente di terapie manuali, concetto che racchiude diverse tecniche mirate al trattamento di varie patologie dei tessuti molli e delle articolazioni mediante l’utilizzo delle mani.
La terapia manuale è un insieme di tecniche utilizzate nelle alterazioni dell’apparato locomotore, nelle alterazioni della mobilità, nei mutamenti dei tessuti. Gli obbiettivi di questo approccio terapeutico sono di alleviare il dolore, ottimizzare le capacità funzionali del paziente. L’abilità di toccare con le mani crea empatia e sicurezza.
Prendere in carico una donna mastectomizzata ci porta a considerare i molteplici aspetti che questo comporta. Il linfedema, per esempio, è solo una piccola parte di un problema molto più complesso. Oltre alla componente articolare, la forza muscolare, spesso ci troviamo di fronte ad una ferita chirurgica che, aderendo ai tessuti, ne modifica l’elasticità e la capacità di scorrimento. Anche la radioterapia provoca una situazione di imbrigliamento dei tessuti coinvolti e di quelli vicini e questo, anche a distanza di tempo. Le pazienti inoltre lamentano dolore alla spalla, al collo, alla mandibola, contratture muscolari. Un trattamento manuale fasciale e connettivale può essere un valido aiuto poiché interviene sulle strutture di sostegno e di unione fra i vari tessuti, strutture ispessite e poco elastiche, spesso fibrotizzate. La fascia avvolge il nostro corpo, si insinua fra i vari organi, crea unione, sostegno, facilita lo scorrimento dei tessuti. Quando questa fluidità viene a mancare, qualcosa si inceppa e tutto il sistema verrà messo in tensione. Sarà nostro compito aiutare il recupero dell’elasticità, ridurre gli edemi, recuperare il movimento, intervenire nelle problematiche posturali e asimmetriche.
La Fibrolisi diacutanea è una tecnica manuale per il trattamento del dolore del sistema muscolo scheletrico ( epicondilite, fibrosi muscolare e tendinea).
Gli effetti sui tessuti
Azione meccanica: Aderenze fibrose (corpuscoli fibrosi)
Effetto circolatorio: Circolazione locale e linfatica
Effetto riflesso: Terminazioni libere della pelle effetto metabolico. Mancanza nell'eliminazione (intossicazione).
Il massaggio trasverso profondo è una tecnica manuale su una zona localizzata e ben delimitata affetta da un fenomeno infiammatorio.
Lo scopo del trattamento è quello di rompere le aderenze cicatriziali o inibirne la formazione.
La stimolazione decisa dei meccanocettori inibisce la trasmissione del dolore (gate control), favorisce il riallineamento delle fibre di collagene.
L’aumento della iperemia locale aiuta la velocità di eliminazione delle sostanze infiammatorie. Questo tipo di intervento è molto efficace, per esempio nelle epicondiliti e nella fascite plantare.
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