News Psicoterapia

Che relazione c'è tra ansia, tensioni e cervicalgia?

Dott.ssa Francesca Cosentino
Psicoterapeuta

Uno dei fenomeni più frequenti che si manifesta quando proviamo ansia è la tensione di alcuni gruppi muscolari. Le tensioni quotidiane e la presenza di alcune patologie a livello cervicale possono determinare una contrazione ed uno stato di irrigidimento dei muscoli del collo, delle spalle e del capo, e provocare una sintomatologia fisica caratterizzata da cefalea, vertigini, disequilibrio e senso di instabilità.

Nello stato ansioso è presente una eccessiva sensazione di allerta e di attenzione spropositata rispetto a tutti gli stimoli normalmente neutri. Nel caso dei pazienti con cervicalgia lo stato ansioso è aumentato e costantemente presente e concorre a mantenere il disturbo a livello cervicale.

Nelle patologie croniche del tratto cervicale, la sintomatologia può essere diversa a seconda dei distretti interessati, possiamo infatti osservare uno stato di dolore cronico localizzato soprattutto nella parte alta del corpo: nel collo, nelle spalle, fino al capo con sintomi fisici caratterizzati da nevralgie, formicolii o parestesie associati a disequilibri nel sistema nervoso.

Le strutture nervose che si trovano a livello delle vertebre cervicali si sensibilizzano e nei casi di infiammazione possono dare una sintomatologia molto simile a quella dell’ ansia.

La problematica è quindi a doppio senso, la cervicalgia provocata da fattori fisiologici può causare ansia, e viceversa una situazione ansiosa soprattutto se costante, causa tensione a livello dei muscoli cervicali.

Tutte le situazioni di disequilibrio e tensione comportano una contrazione dei muscoli ed una chiusura a livello diaframmatico della respirazione, che favorisce di insorgere dei sintomi tipici come

  • vertigini
  • sensazione di sbandamento
  • palpitazioni cardiache
  •  senso di oppressione
  • sensazione di avere la testa vuota
  • confusione mentale
  • dolore al capo e al collo

L’ approccio globale fisico e psicologico, al paziente con cervicalgia, permette di modificare i parametri che concorrono alle tensioni muscolari e respiratorie. In tale approccio la fase di rilassamento psicofisico inizia sempre con la respirazione diaframmatica fluente, successivamente una serie di contrazioni e rilassamento muscolare, allenta le rigidità dei distretti muscolari coinvolti.

L’utilizzo di diari clinici, permette poi di monitorare giornalmente o settimanalmente l’evoluzione della sintomatologia fisica in relazione alle emozioni e vissuti provate dal paziente, oltre ad individuare i comportamenti che concorrono al mantenimento del disturbo.

Attraverso una successiva elaborazione cognitiva ed emotiva, il paziente può osservare che il dolore collegato alla cervicalgia spesso compare immediatamente prima o successivamente allo stato ansioso. Nella maggior parte dei casi, è presente l’ansia anticipatoria che favorisce l’irrigidimento muscolare e il dolore.

Perché accade questo?

Il dolore è un campanello d’allarme che permette all’individuo di percepire un disagio interno di tipo fisiologico, mentre la sintomatologia ansiosa riflette il disagio a livello interiore, pertanto la terapia psicologica può determinare un miglioramento anche nello stato organico.

Il paziente spesso si concentra nella ricerca della comprensione di cause fisica o psicologiche, perdendo la visione d’insieme e la componente multifattoriale della condizione dolorosa.

Il diario clinico permette al paziente di osservare il proprio stato di tensione fisiologica e di capire quali fattori sociali, comportamentali e psicologici possono concorrere al mantenimento del dolore. Nei casi di ansia associata cervicalgia viene effettuata una baseline ad intervalli, su specifiche scale e viene osservato il comportamento messo in atto dal paziente. Viene successivamente accertato il valore del dolore associato ai fattori di personalità, al comportamento, e posti in relazione ad alcuni dati psicofisiologici.

Il paziente viene indirizzato ad un trattamento di rieducazione muscolare attraverso specifiche tecniche fisioterapiche e contemporaneamente, viene proposto rilassamento muscolare progressivo e la terapia psicologica.

La sensazione riferita prevalentemente nel controllo post terapia da parte dei pazienti, è di avere una maggiore capacità di osservazione e un migliore controllo del dolore fino, in alcuni casi, alla sua totale eliminazione. La possibilità di prevedere l’ansia controllando le tensioni associata alla terapia psicologica, permette comportamenti e pensieri più adattivi e funzionali.

La sintomatologia associata alla cervicalgia migliora sensibilmente con il percorso dove ogni paziente trova la propria metodologia preferenziale fino ad arrivare ad una completa autonomia.