Curriculum vitae
Ho conseguito Laurea con lode in medicina e chirurgia all’Università di Pisa nel 2000 e sempre a Pisa, nel 2005, mi sono specializzato in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso la prestigiosa Scuola allora diretta dal Prof. Aldo Pinchera. Dal 2007 al 2011 ho perfezionato la mia formazione negli Stai Uniti, presso l’Harvard Medical School di Boston, sotto la Guida del Prof. Reed Larsen. Successivamente ho continuato ad esercitare la mia attività clinica e di ricerca sia all’interno del Dipartimento di Endocrinologia dell’Università di Pisa sia come libero professionista, con particolare interesse clinico e di ricerca rivolto allo studio delle patologie tiroidee e dell’obesità (e dei rapporti fra queste). Sono autore di oltre 30 articoli originali su riviste scientifiche internazionali recensite su PubMed. Sono membro di società Scientifiche nazionali e Internazionali: Società Italiana di Endocrinologia, Società Italiana Obesità; Associazione Ex Allievi Endocrinologia Pisana, European Thyroid Association, Endocrine Society. Ho partecipato come relatore a congressi nazionali e internazionali. Ho ricevuto premi per la ricerca dall’Endocrine Society, dall’Harvard Medical School, dall’Associazione Italia della Tiroide, dalla regione Toscana.
Tiroide
Obesità
Insulino-resistenza e diabete mellito di tipo II
Patologie endocrine in gravidanza
Patologie della ghiandola ipofisaria
Alterazioni della crescita e dello sviluppo
L
’ecografia collo è una indagine strumentale che, tramite
l’impiego di ultrasuoni, consente di valutare in maniera non
invasiva le parti molli quali la tiroide, le ghiandole paratiroidi,
salivari e le stazioni linfonodali.
Viene utilizzata in particolare per lo studio della ghiandola tiroidea, della quale viene rilevata la posizione, la dimensione, l’aspetto, la presenza o meno di disomogeneità strutturale o di noduli solidi o cistici, la vascolarizzazione. Attraverso l’ecografia si può evidenziare inoltre la presenza di ghiandole paratiroidee aumentate di volume, che possono indurre al sospetto di un iperparatiroidismo primitivo. Viene inoltre utilizzata anche per la valutazione dei linfonodi del distretto cervicale/sovraclaveare che possono modificare dimensioni e struttura nel corso di infezioni, infiammazioni e malattie oncologiche.
L’esame si svolge dopo aver posizionato il paziente supino sul lettino ecografico e dopo aver liberato il collo da vestiti e oggetti metallici in maniera tale da poter poggiare la sonda ecografica direttamente sulla cute.
È un esame della durata di qualche minuto, per il quale non serve preparazione specifica e che chiunque può eseguire (incluse donne in gravidanza e bambini) perché non comporta alcun rischio.
L’agoaspirato
tiroideo è una procedura ambulatoriale mini-invasiva che serve
confermare o escludere la natura maligna di un nodulo.
Consiste nell’inserimento di un ago molto sottile nella parte anteriore del collo utilizzando la guida ecografica, per eseguire un prelievo citologico (cioè di materiale cellulare o piccole quantità di liquido) dalla lesione in questione.
L’esame viene eseguito dall’endocrinologo su noduli tiroidei dopo un’accurata valutazione anamnestica, clinica ed ecografica (o eventualmente scintigrafica).
È una procedura di pochi minuti, alla quale chiunque può essere sottoposto e per la quale non serve alcuna preparazione specifica, per quanto sia consigliabile la sospensione temporanea delle terapie a base di farmaci anticoagulanti.
La puntura può provocare un leggero fastidio, come una normale iniezione. In alcuni casi si può percepire un dolore dietro all'orecchio, a causa dei collegamenti fra i nervi. In ogni caso la sensazione di dolore si limita al tempo dell'esecuzione dell'indagine. Se si protrae, bastano comuni analgesici per alleviarla.
Per eseguire l’esame dell’agoaspirato eco-guidato, il paziente viene fatto sdraiare in posizione supina sul lettino ecografico, con il capo esteso. Dopo la disinfezione cutanea, viene posizionata la sonda ecografica con cui sarà possibile seguire l’avanzamento dell’ago fino al nodulo che deve essere studiato. Viene quindi introdotto l’ago, montato su una siringa che consente l’aspirazione delle cellule tiroidee.
Il materiale estratto con l’agoaspirato viene strisciato su vetrini e inviato al servizio di Anatomia Patologica, per l’analisi al microscopio delle cellule prelevate.
Dopo l'esame si applica un impacco ghiacciato sul collo per circa 15 minuti. A quel punto è possibile riprendere le normali attività.
Non c'è alcuna necessità di essere accompagnati perché è pressoché esente da rischi. In una piccola percentuale di casi possono formarsi piccoli ematomi all'interno della tiroide, che possono dare un leggero fastidio, ma che si riassorbono spontaneamente in pochi giorni e possono essere prevenuti dall’apposizione di ghiaccio o alleviati da comuni antidolorifici.
Non c’è alcun rischio a lungo termine. La credenza che l'ago possa contribuire a disseminare cellule maligne nell'organismo è stata smentita scientificamente.
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